La sfida del biologo ciclista: 1500 chilometri in bici contro il cambiamento climatico

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Dall’Italia alla Danimarca, lo scienziato Daniele Pernigotti ha deciso di attraversare quattro Paesi a impatto zero, ovvero, in bicicletta. Per ognuna delle 17 tappe terrà una conferenza sul tema dell’ecosostenibilità. L’arrivo è previsto per il 30 ottobre a Copenaghen, città che ospiterà la presentazione del rapporto di sintesi sul cambiamento climatico dell’Ipcc

di Paolo Ribichini

DA VENEZIA a Copenaghen in bicicletta. Arrampicarsi sulle Alpi e pedalare per 1.500 km, attraverso quattro paesi. Quanto è faticoso salvare la Terra? Non si tratta, infatti, del solito tour per cicloturisti alla ricerca dell’avventura on the road. A pedalare sarà Daniele Pernigotti, biologo ed esperto di cambiamenti climatici. Il ricercatore, che affronterà il percorso con l’amico ciclista amatoriale Claudio Bonato, partirà il 14 ottobre da Venezia e arriverà il 30 ottobre nella capitale danese alla vigilia della presentazione del rapporto di sintesi (V assessment report) dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) sul cambiamento climatico, che si terrà proprio a Copenaghen.

“Pedala con noi”. Il progetto si chiama Ride with us, “pedala con noi”, e nasce principalmente per sottolineare, ancora una volta, i rischi connessi al cambiamento climatico e per attirare l’attenzione sul rapporto di sintesi dell’IPCC. “L’obiettivo principale di questo evento è dare maggiore visibilità sui media all’evento, partendo proprio dal web”, spiega Daniele Pernigotti. Non sarà una passeggiata, né una vacanza di piacere, bensì un tour di 17 tappe a bordo del mezzo più ecologico ed ecosostenibile per eccellenza, la bicicletta. Sole, pioggia, vento e sudore saranno i compagni di viaggio di Pernigotti che ogni giorno, dopo aver pedalato, affronterà dibattiti e conferenze. In concomitanza con il tour e lungo il percorso verranno organizzati, infatti, incontri dove Pernigotti, con altri relatori, parlerà di possibili percorsi per contrastare il cambiamento climatico, anche attraverso l’uso delle fonti rinnovabili e l’implementazione di tecniche edilizie per migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni. Chiunque potrà seguire sul sito del progetto la posizione di Daniele e Claudio lungo tutto il percorso attraverso una geo localizzazione gps in tempo reale.

Venezia-Copenaghen, lo stesso destino. “Questo tour rappresenta un vero e proprio link tra due città marittime, Venezia e Copenaghen, lontane geograficamente ma legate da un unico destino”, spiega Pernigotti. “Con i cambiamenti climatici, lo stesso mare che ha favorito il loro sviluppo può tramutarsi presto in una minaccia a causa dei cambiamenti climatici in corso che provocano l’innalzamento del livello delle acque”. L’idea nasce dal desiderio di dare al Rapporto di sintesi dell’IPCC un significato diverso, più intenso. “Volendo prendere parte alla conferenza sul clima”, racconta Daniele, “avrei potuto raggiungere Copenaghen con l’aereo. Poi mi sono detto: ‘Perché non provare a raggiungere la città con mezzi a impatto zero?’. Così, con il mio amico Claudio abbiamo pensato alla bicicletta anche per recuperare il concetto di distanza e per dare un valore diverso allo stesso report sul clima”.

In bicicletta per salvare la Terra. La scelta di Pernigotti di affrontare il viaggio in bici non è casuale. Infatti, il trasporto sostenibile è una delle branchie principali delle ricerche sui cambiamenti climatici. “Proprio nel settore dei trasporti c’è oggi una crescita maggiore di emissioni di gas serra”, spiega. “Ciò è poi legato alla qualità della vita, oltre che a questioni strettamente ambientali, a iniziare dal traffico. Chi vive a Roma e a Milano sa bene di cosa parliamo. Ma in molte città del nord Europa questa parola ha un altro significato. Ci sono le auto, ma ci si sposta anche con i mezzi pubblici e la bicicletta, anche nelle città più fredde. Se si creano piste ciclabili, sappiamo che le persone poi le usano, soprattutto quando le distanze da compiere non sono grandi”. Pedalare fino a Copenaghen è, quindi, anche un’opera di sensibilizzazione, con un’attenzione forte all’Italia. “Nel nostro Paese abbiamo ancora un problema culturale: trasportare la bici in treno è ancora difficile e, in alcuni casi, regole paradossali come il divieto di legare una due ruote a un palo ostacolano la diffusione del mezzo principe per una mobilità veramente sostenibile”.

Ogni tappa una conferenza. Gli incontri al termine di ciascuna tappa italiana sono già organizzati. Gli incontri in Germania e Danimarca sono ancora in via di definizione. A Marghera, Pernigotti affronterà il tema degli incentivi alle fonti rinnovabili e ciclabilità, a Schio ha organizzato una lezione a cui parteciperanno alcuni climatologi italiani rivolta agli studenti dei licei; qui si parlerà anche di turismo in bicicletta. A Rovereto affronterà il tema del carbon management per le aziende, quindi strumenti per la gestione della Co2, a Bolzano parlerà di efficienza energetica degli edifici. “A Innsbruck terremo un incontro con l’associazione Climat Mundi, che si occupa di monitorare le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera e per l’occasione parlerà un glaciologo. A Monaco stiamo definendo l’incontro e dovremmo parlare di cambiamento climatico e montagna. Nei prossimi giorni lavoreremo all’organizzazione delle tappe successive”.

Il supporto tecnico. Daniele e Claudio, nella definizione dell’itinerario, hanno richiesto il supporto di Girolibero, cooperativa che si occupa di organizzare vacanze in bicicletta all’insegna dell’ecologia e della sostenibilità. Il supporto di Girolibero ha riguardato la definizione dell’itinerario e delle tappe, secondo il percorso più semplice e meno trafficato, in considerazione delle condizioni atletiche dei due amici, con un supporto cartografico e la traccia gps. Non vi saranno, però, interventi diretti durante il tour, se non un supporto da remoto in caso di difficoltà riscontrate sul percorso. “L’impresa di Daniele e Claudio è un po’ distante dal tipo di vacanza che noi abbiamo in mente”, spiega Elena Riatti, responsabile della comunicazione di Girolibero. “In genere proponiamo vacanze in bicicletta facili e accessibili a tutti ma non ci siamo tirati indietro nel sostenerli perché apprezziamo e supportiamo la finalità ambientale del loro tour”.

La sfida sarà dura. “Non sono un ciclista. L’unico abituato ad andare in bici è Claudio. Io pedalo nei weekend e quando posso. Non ho preso ferie per la preparazione atletica”, spiega Daniele ridendo. “La sfida è anche questa: sapere di partire e sperare di arrivare”. Ma i due non saranno soli: “Invitiamo tutti a partecipare alla nostra pedalata, anche solo per fare insieme un breve tratto. Perché noi siamo i catalizzatori, non siamo i protagonisti. Il nostro viaggio è solo un modo diverso di affrontare queste tematiche”.

 

 

 

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